Nello spazio espositivo “La Fabbrica degli Artisti”, nel cuore del quartiere “Quarto Miglio” di Roma, una mostra dedicata alla mirabile capacità dell’uomo di sbagliare, facoltà che permette, più di ogni altra, di conoscere e imparare.

TIPOLOGIA: Mostra collettiva

DATE: 29 novembre – 27 dicembre 2009

LUOGO: Fabbrica degli Artisti (ROMA)

CURATORE: Carolina Adamo Agnoli

ARTISTI: Stefano Ansini, Monia Basso, Blu Kobalto, Gamariel, Ferruccio Maierna, Daniele Matteucci, Alexandru Moraru, Antonella Scaglione, Gaio Veneziano, Maurizio Virgili.

Ai più apparirà lapalissiano come il titolo della collettiva d’arte contemporanea, presentato dalla G.A.P., “faccia il verso”, con la dovuta reverenza­ al ben più noto “cogito ergo sum” cartesiano.

Titolo e mostra racchiudono in sé una doppia valenza: “Errare” è qui inteso come errore senza colpa, perché condizione naturale dell’essere umano; come errore lontano dal peccato e vicino al punto di lancio per un nuovo inizio; come errore nel quale non ci si mortifica e non ci si esaurisce ma dal quale ci si rigenera, si rinasce e ci si reinventa; come errore dal quale inaspettatamente si impara a non sbagliare. “Errare”, infine, è inteso ancora come viaggio spirituale, intimo e ascetico dentro di sé; chiave segreta per uscire da sé e strumento magico per scoprire il sé; viaggio attraverso il quale si riscopre la consapevolezza di un io terreno da non demonizzare; viaggio nel quale ci si confessa e ci si assolve non per eccesso di indulgenza, ma per tensione verso la possibilità di un miglioramento; viaggio nel quale ci si rieduca al perdono dell’uomo verso l’uomo come speranza ed esempio del perdono divino.

Nel corso del Vernissage, la Compagnia Teatrale Cassiopea ha presentato la commedia brillante “Arte”, diretta da Tenerezza Fattore, con Barbara Bianchi, Arianna Saturni e Alba D’Alterio. La storia segue tre amiche durante la distruzione del loro rapporto. Il conflitto scoppia quando una di loro acquista, per un’ingente somma, un quadro di arte contemporanea, che le sue amiche ritengono “discutibile” e avventato. La diatriba andrà degenerando oltre ogni immaginazione, offrendo spunti di ironia sulla filosofia dell’arte pittorica e sulle vicende umane in generale.

Una commedia contemporanea, divertente, a tratti esilarante, che porta in scena i conflitti e le debolezze dell’uomo comune, evidenziate da situazioni che diventano via via sempre più paradossali, come solo la vera “commedia” sa fare. Un’occasione per ridere sulle proprie nevrosi, sulle paranoie che ci accompagnano tutti i giorni e che spesso restano inconfessate. Mai come in questo caso, l’effetto benefico del teatro come catarsi, quel teatro che invita a ridere, a respirare, a guardarsi e a riconoscersi l’uno negli altri, con un pizzico di ironia in più a disposizione.