Valerio de Filippis presenta per la prima volta l’intero ciclo di dipinti su tavola “Honi Soit qui Mal y Pense”, ispirato al gioco dell’eros che lega uomini e donne. Diciannove opere di piccole e medie dimensioni per un’esposizione ricercata, impreziosita da una perfomance a tema…

CATALOGO DELLA MOSTRA

TIPOLOGIA: Mostra Personale

DATE: 15 Marzo – 23 Marzo 2011

LUOGO: Spazio espositivo “Il Laboratorio” (ROMA)

CURATORE: Cecilia Paolini

ARTISTA: Valerio de Filippis

“Honi soit qui mal y pense”, si vergogni chi pensa male di qualunque inclinazione umana. È il motto dei Cavalieri dell’Ordine della Giarrettiera, il più antico e nobile ordine cavalleresco del Regno Unito. Il nome, e di conseguenza il motto, nacquero per un equivoco, per aiutare una bella dama a indossare di nuovo la giarrettiera caduta accidentalmente durante un ballo… la malizia non esiste e, se pure fosse, sarebbe un gioco: nella serie di Valerio de Filippis, presentata interamente per la prima volta, si ritrova la stessa fresca coscienza per cui è molto più sconveniente ergersi a censori che prendere con consapevole leggerezza ogni aspetto della vita umana, compreso l’erotismo.

La serie presentata in questa occasione si compone di opere su tavola di piccole e medie dimensioni che hanno per soggetto, appunto, varie scene di vita erotica, intendendo il senso letterale di “erotismo”: nulla di fisico o particolarmente esplicito, piuttosto un intimo gioco delle parti, talvolta sofisticato, in cui si allude, ma non si esplicita, il vitale piacere della libertà da schemi sociali precostituiti. Tutto, dunque, diventa ironico e persino innocente per chi, in fondo, vive secondo il motto terenziano per cui “homo sum, humani nihil a me alienum puto”.

Legata alla tematica della mostra, in particolare all’opera “La Poesia Orale” da cui trae il titolo, sabato 19 Marzo è stata messa in scena una performance che ha visto come protagonisti lo stesso Valerio de Filippis accompagnato da Rossella Ferrigno: una rappresentazione a ritmo calmo della dinamica amorosa tra uomo e donna, un omaggio alla grazia femminile simboleggiata da lente carezze date attraverso i petali di vari fiori. La performance si conclude con un evidente omaggio a “Gli Amanti” di Magritte: concluso il rituale del fiori, deposti ai piedi della donna dopo averle sfiorato la pelle del viso, i due protagonisti si baciano attraverso delle lenzuola bianche, come nel dipinto del pittore surrealista, a simbolo della consapevolezza che nel gioco delle parti dell’eros, mai nessuno è ciò che appare nella vita quotidiana.

L’allestimento della mostra e della performance è stato ideato e realizzato in collaborazione con gli allievi dei Master in corso: Michela Altobelli, Agnese Cattani, Erika Cecamore, Martina Ferrari, Valentina Ferrazzano, Chiara Gallotta, Filomena Napolitano, Federica Nubile, Romina Ramaccini, Antonio Rappocciolo e Alessandra Stefanizzi.