“Fatti non foste per viver come bruti…”: la peculiarità dell’uomo è nell’elevare il proprio pensiero oltre la contingenza materiale. “Bestiame Umano” è una raccolta di raffinate composizioni astratte di Sergio Angeli dedicate alla parte più eterea e immortale dell’uomo: l’anima.
TIPOLOGIA: Mostra Personale
DATE: 21 Ottobre – 01 Novembre 2011
LUOGO: Museo di Villa Vecchia – Villa Doria Pamphilj (ROMA)
PATROCINI: Regione Lazio, Roma Capitale
CURATORE: Cecilia Paolini
ARTISTA: Sergio Angeli
La più grande regressione, il più grave delitto che l’uomo può commettere è l’abbandono alla brutalità di vivere per l’esclusivo scopo dell’appagamento dei piaceri materiali. Aberrante è credere di raggiungere la felicità attraverso la pura estetica della materia: la conquista del denaro, della fama, dell’altro sesso, che spesso si considera solo in funzione del possesso carnale, conduce l’uomo a perdere la percezione del proprio valore primario, la coscienza.
“Bestiame umano” è una serie di lavori, prettamente su tela o tavola, ma comprendente anche disegni, ispirata dal senso di disagio di chi, lontano dalle logiche del successo a ogni costo, della celebrità svincolata da un qualsiasi merito oggettivo, vive il senso della solitudine con dignità e rassegnazione, esercitando su se stesso una ricerca, a volte dolorosa ma in ogni caso veramente appagante. I dipinti e i disegni che compongono la collezione sono il risultato di un profondo studio sulla resa iconografica delle percezioni emotive: accostamenti di linee e colori la cui visione ha un fortissimo potere suggestionante. Le raffinate composizioni di Angeli hanno un ché di magico, capace di attrarre l’occhio ma ancor di più destare l’anima fino a un moto di struggimento, se ben si presta attenzione alla propria coscienza e orecchio al silenzio.
Proprio perché la Storia è fatta di passioni, di volontà e di principi, più che di volti, è stato scelto il Museo di Villa Vecchia per presentare al pubblico la serie “Bestiame Umano”, in modo da accostare all’esposizione permanente della scultura antica, composta di “volti” già passati alla storia, un’esposizione di dipinti che rappresentano, per contrapposizione, proprio quei moti dell’animo che rendono ancora viva l’esistenza umana. Oltre al confronto generale tra antico e contemporaneo, tra figurativo scultoreo monocromo ed espressionismo pittorico policromatico e polimaterico, la mostra è stata concepita per essere un gioco di contrappunto anche nelle singole sezioni del museo, legando alle tematiche della collezione permanente opere pittoriche che per concetto potessero dare nuova lettura agli argomenti delle sale o amplificarne il significato.
Così, per esempio, nella galleria dedicata ai soggetti funebri e alla vita quotidiana, sono stati allestiti dipinti ispirati da una riflessione sull’eterna e affannosa ricerca dell’uomo per dare senso alla propria vita terrena; la meditazione sull’esistenza umana è presente anche nella sala dedicata alle fontane, la cui funzione di passaggio dell’acqua fa da allegoria al concetto della ricorsività delle esperienze umane, come anche nella sala del giardino del teatro, in cui si è voluta vedere una perfetta scenografia per dipinti il cui tema afferisce alle convenzioni sociali che obbligano l’uomo a una maschera lontana dai suoi veri sentimenti.
La serata inaugurale all’esposizione è stata particolarmente fausta grazie all’esibizione del musicista Blokulla che ha eseguito una serie di pezzi di musica elettronica inediti, composti sull’onda dell’ispirazione prodotta dalla visione delle opere di Sergio Angeli. Il concerto è stato reso ancor più suggestivo dalla location: gli invitati sono stati accolti nel cortile della Villa, nel quale giganteggia la grande scultura marina del Bernini, allestito per l’occasione con una scenografia di luci ad accompagnamento della melodia.