La Galleria ART G.A.P. presenta dal 16 aprile “Pagine in divenire”. Per il terzo anno il nostro spazio di Trastevere organizza la mostra primaverile di Marcello Spada, un evento diventato una piacevole e aspettata consuetudine e che quest’anno propone una serie di opere inedite nelle quali si sovrappongono più strati di lavoro, una sorta di diorama di carte e colori evanescenti.
TIPOLOGIA: Mostra personale
DATE: 16 Aprile – 28 Aprile 2016
LUOGO: ART G.A.P. Gallery (ROMA)
PATROCINI: Regione Lazio, Roma Capitale
CURATORE: Cecilia Paolini
ARTISTA: Marcello Spada
La mostra primaverile di Marcello Spada, diventata ormai una lieta consuetudine per ART G.A.P., quest’anno è incentrata su una serie di acquerelli inediti che hanno per soggetto una stratificazione di idee e materiali compositivi palesati, non mascherati, per mostrare l’iter creativo e progettuale dell’atto artistico.
In molti lavori esposti, infatti, sul supporto compaiono dei testi, spunto iniziale per la ricerca figurativa che poi si sviluppa in una serie di immagini, spesso su carte diverse e sovrapposte, che interpretano l’idea iniziale. Come un diorama, dunque, il risultato finale ha più punti di vista, più fasi di lavoro sovrapposte, che si integrano ma non si fondono, per dare peso e corpo a un lavoro che ha avuto il proprio sviluppo nel tempo e di cui la realizzazione materiale finale è solo l’ultimo atto.
Ogni carta sovrapposta, dunque, ogni strato di colore, che per natura dell’acquerello si confonde con il supporto creando sfumature molteplici e complesse nel loro cangiantismo, racconta un frammento del processo creativo, un diverso momento della ricerca artistica.
In altre opere, invece, la sovrapposizione di diversi supporti crea una sorta di prospettiva focalizzante, che guida l’occhio di chi guarda verso l’unico punto in cui la figurazione è messa a fuoco. Il soggetto, molto spesso paesistico, continua anche al di là di questa parziale resa della realtà più evidente e oggettiva, ma al di là tutto diventa più evanescente, più tonalità si mescolano diventando i colori della memoria, ossia di una realtà interpretata.
In un’epoca in cui il processo creativo, il tempo del lavoro viene mascherato nell’ottica di un’estetica che non ammette l’incongruenza e l’imperfezione, la serie dei lavori di Spada in questa esposizione dimostra che, al contrario, è nella riflessione, nella stratificazione di pensieri e di esercizio che è insita la più alta forma di purezza estetica.