Un gioco di riflessioni, un’indagine di compenetrazione nel lavoro dell’altro, alla ricerca del minimo comun denominatore che guida la composizione di forme e colori nella pittura figurativa e in quella astratta, secondo un incessante e brillantissimo rapporto di mimesi. Carlos Giordano ed Enrico Mollica presentano le loro “Metamorfosi”, specchio della loro ricerca artistica.

CATALOGO DELLA MOSTRA

TIPOLOGIA: Mostra bipersonale

DATE: 07 Maggio – 19 Maggio 2016

LUOGO:  ART G.A.P. Gallery (ROMA)

PATROCINI: Regione Lazio, Roma Capitale

CURATORE: Cecilia Paolini

ARTISTI: Carlos Giordano, Enrico Mollica

La Galleria ART G.A.P. di Trastevere presenta “Metamorfosi”, bipersonale pittorica di Carlos Giordano ed Enrico Mollica, basata sul senso della trasformazione delle forme e dei colori nella pratica artistica divisa tra figuratività e astrattismo.

Se Carlos Giordano, infatti, basa la propria ricerca artistica sull’elaborazione di immagini quotidiane, ma evocative di altri sensi oltre la vista, saldamente legate al disegno puro e a un colorismo cangiante e sfumato, Enrico Mollica, partendo da impressioni della realtà fisica, rappresenta linee e campiture che compongono una partitura ricca e imprevedibile di tonalità.

Il titolo “Metamorfosi” sottolinea la compenetrazione tra forme iconiche e aniconiche, tra tenui velature tonali con campiture dalla forza cromatica sorprendente, che i due artisti, pur lavorando separatamente, hanno trovato nei loro lavori, riflettendo sul lavoro di ricerca morfologica che entrambi portano avanti nei loro studi.

La scelta allestitiva della mostra è volontariamente controcorrente: diversamente dalla pratica delle personali congiunte, in cui lo spazio è rigidamente diviso secondo le varie autorialità, i lavori di Giordano e Mollica in questa esposizione sono combinate insieme, senza soluzione di continuità, per dar flusso al senso di trasformazione di forme e colori alla base del concept. Inoltre, al contrario delle contemporanee scelte minimaliste, questa mostra presenta un allestimento ricco di lavori, in un senso di horror vacui che ha l’intento di rivelare e suggerire ai sensi il significato ultimo della ricerca pittorica.

IL risultato visivo è sfolgorante e vagamente straniante, per una esperienza ottica varia e coinvolgente, in linea con i risultati formali a cui, per vie diverse ma non contrapposte, i due artisti sono giunti.