Attraverso il medium della fotografia in comunione con l’oggetto libro, Pasquale Marinelli ci propone una riflessione a tutto tondo sul concetto dei confini della perfezione articolata su tre livelli: l’imperfezione dell’oggetto analogico, ormai divenuto obsoleto; l’imperfezione del paesaggio italiano; l’imperfezione del corpo umano.

TIPOLOGIA: Mostra personale

DATE: 19 Maggio – 28 Maggio 2017

LUOGO: ART G.A.P. Gallery (ROMA)

CURATORE: Valentina Spinoso

ARTISTA: Pasquale Marinelli

ART G.A.P. Gallery inaugura giorno 19 maggio alle ore 19.00 la mostra personale di Pasquale Marinelli, progetto espositivo a cura di Valentina Spinoso. Attraverso il medium della fotografia in comunione con l’oggetto libro, l’artista ci propone una riflessione a tutto tondo sul concetto dei confini della perfezione articolata su tre livelli: l’imperfezione dell’oggetto analogico, ormai divenuto obsoleto; l’imperfezione del paesaggio italiano; l’imperfezione del corpo umano.

Il tema ideale della bellezza, molto controverso nel panorama contemporaneo, viene trattato qui in costante riferimento ai canoni classici e in rapporto con l’impatto che la fotografia ha nelle nostre vite “social”. Le “Letture” proposte vengono presentate al pubblico in una triplice accezione: tre infatti sono i progetti presenti in mostra che delineano un percorso, non precostruito ma da costruire, instaurando una conversazione, un dialogo intimo sul concetto della bellezza attraverso molteplici letture.

Pasquale Marinelli (Napoli 1987): dopo aver conseguito la laurea in Storia dell’Arte, presso l’Università La Sapienza di Roma, intraprende un percorso artistico, scegliendo come medium d’elezione la fotografia. Il suo lavoro è influenzato dallo studio diretto delle opere di fotografi come Luigi Ghirri, Gabriele Basilico, Mimmo Iodice, Franco Fontana, Giovanni Chiaramonte. Un percorso artistico che indaga i rapporti intestini al medium fotografia, ai concetti ad esso correlati, con uno sguardo assolutamente contemporaneo, mantenendo vivo il rapporto tra realtà analogica e realtà virtuale. Vive tra Napoli e Roma. attraverso il medium della fotografia in comunione con l’oggetto libro, l’artista ci propone una riflessione a tutto tondo sul concetto dei confini della perfezione articolata su tre livelli: l’imperfezione dell’oggetto analogico, ormai divenuto obsoleto; l’imperfezione del paesaggio italiano; l’imperfezione del corpo umano. in una logica di assolutismo massmediale, il concetto della bellezza viene segmentato attraverso l’attenzione al dettaglio, smantellando, in modo ironico e diretto, i canoni socialmente riconosciuti, muovendosi così da una dimensione universale a una di carattere personale, individuale e intimo.

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